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Paolo Mancuso

CREDITO DI IMPOSTA ZES 2024

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre il Decreto Legge

124/2023 (c.d. “decreto Sud”) che istituisce a partire dal 1° Gennaio 2024 la Zona

Economica Speciale per il Mezzogiorno - ZES unica che ricomprende i territori

delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia,

Sardegna.


L’ambito temporale

A decorrere dal 1° gennaio 2024 alle imprese che effettueranno l’acquisizione dei

beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate in una delle 8 Regioni

di cui sopra, sarà concesso un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella

misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.


L’intensità del contributo

Le intensità di aiuto spettanti per i nuovi investimenti sono quelle individuate nella

Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Le misure, quindi, sono superiori a

quelle dei precedenti bonus Sud e bonus Zes.

Di seguito, riportiamo in dettaglio l’intensità degli aiuti previsti per ciascuna

Regione e dimensione di impresa.


Credito d’imposta ZES Unica, cosa finanzia?

Il nuovo credito d’imposta previsto per la ZES unica non solo agevola, come in

precedenza, gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature, secondo le

previgenti regole del bonus Sud, ma agevola anche gli investimenti rappresentati

dall’acquisizione di immobili strumentali e terreni.

Tuttavia, è espressamente previsto che il valore dei terreni e degli immobili non può

superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.


L’investimento necessario per accedere al beneficio

L’art. del decreto n. 124/2023 prevede sia un limite massimo, sia un limite minimo di

investimenti per accedere all’agevolazione.

Al momento, è previsto un limite massimo di 100 milioni di euro per progetto

di investimento, mentre per accedere all’agevolazione il progetto di investimento

deve essere almeno di 200.000 euro.

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il

costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le

spese di manutenzione.


Le imprese escluse dal beneficio

Per espressa previsione normativa, l’agevolazione non si applica:

- ai soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e

della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello

stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle

infrastrutture energetiche, della banda larga nonché ai settori creditizio,

finanziario e assicurativo;

- alle imprese in difficoltà finanziaria, in liquidazione e/o scioglimento.


Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

La risposta a interpello n. 145 del 2023, infine, ripercorre il presupposto

fondamentale per l’accesso al beneficio, ossia la realizzazione di un «investimento

iniziale»: si definisce progetto di investimento iniziale, ai sensi del regolamento Ue

651/2014, quello in beni strumentali finalizzati:

• alla realizzazione di un nuovo stabilimento;

• all’ampliamento di uno stabilimento esistente;

• alla diversificazione della produzione di uno stabilimento;

• alla trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno

stabilimento esistente;

• alla riattivazione di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso qualora non

fosse stato acquisito.


Lo Studio è a disposizione per offrire maggiori approfondimenti in merito, e valutare la fattibilità del vostro progetto di investimento.

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